Assegno divorzile all’ex moglie: riconsiderare il reddito dell’ex marito alla luce del denaro datogli dal padre

Necessario valutare la somma ricevuta dall’uomo per mano del genitore per meglio considerare i rapporti di forza, dal punto di vista economico, con l’ex moglie

Assegno divorzile all’ex moglie: riconsiderare il reddito dell’ex marito alla luce del denaro datogli dal padre

Può essere messo in discussione l’assegno divorzile in favore dell’ex moglie se nel reddito attribuito all’ex marito è stato incluso anche il denaro versatogli dal padre e presentato in una missiva come dazione spontanea, temporanea e provvisoria. Riflettori puntati, nella vicenda in esame, su un assegno mensile di 1.000 euro, riconosciuto, a divorzio ufficializzato, alla donna. Questa cifra viene però messa in dubbio dai giudici della Cassazione, i quali sottolineano come vada ripreso in esame il reddito attribuito all’uomo, reddito in cui pare essere stato incluso anche il denaro versatogli dal padre. In premessa i giudici chiariscono che ai fini della determinazione dell’assegno divorzile va esclusa la rilevanza dell’entità dei patrimoni delle famiglie di appartenenza dei coniugi ovvero dell’apporto economico da loro fornito a moglie e marito. E in questa ottica non si può ignorare la missiva relativa all’elargizione di denaro ricevuta dall’uomo per mano del padre. Tale missiva va analizzata con attenzione per poter meglio comprendere la natura della dazione di denaro e la computabilità della somma ai fini della quantificazione dei redditi dell’uomo e, di conseguenza, della sperequazione economica tra lui e la moglie. (Ordinanza 6105 del 24 febbraio 2022 della Cassazione)

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