Autoerotismo in auto e viene visto da una ragazzina ma la vettura dista 500 metri da una scuola: niente condanna per atti osceni

Decisivo il riferimento alla distanza tra l’automobile dell’uomo e la posizione dell’istituto scolastico

Autoerotismo in auto e viene visto da una ragazzina ma la vettura dista 500 metri da una scuola: niente condanna per atti osceni

Niente condanna per l’uomo che pratica autoerotismo nella propria auto, ma a distanza di ben 500 metri dalla vicina scuola, e colto sul fatto da una ragazzina. I giudici ribadiscono, in premessa, che l’atto dell’autoerotismo e quello di mostrare i genitali debbono ritenersi a contenuto evidentemente sessuale. Essi aggiungono poi, ponendo in evidenza alcuni dettagli della vicenda presa in esame, che l’uomo sotto processo non pare avere compiuto la sgradevole azione in un luogo – o nelle immediate vicinanze di un luogo – abitualmente frequentato da minori. Questa precisazione è fondamentale, poiché il reato di atti osceni comporta che per luogo abitualmente frequentato da minori non si deve intendere un sito semplicemente aperto o esposto al pubblico, e dove si possa trovare un minore, bensì un luogo in cui, sulla base di una attendibile valutazione statistica, la presenza di più soggetti minori di età ha carattere sistematico. Non sufficiente, quindi, a inchiodare l’uomo sotto processo il fatto che egli abbia compiuto l’atto all’interno della propria vettura, parcheggiata sulla pubblica via, e a circa 500 metri da una scuola. Questa distanza, difatti, osservano i giudici, non rappresenta un dato utile per parlare di atti osceni, anche perché la norma prevede l’immediata vicinanza di un luogo frequentato da minori. E in questa ottica neanche la presenza occasionale della ragazzina, che ha colto l’uomo nell’azione, è sufficiente per parlare di atti osceni. (Sentenza 17188 del 3 maggio 2022 della Corte di Cassazione)

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