Avvocato sospeso presente all’udienza di conciliazione giudiziale: è esercizio abusivo della professione

Fondamentale la presenza fisica del legale e la contemporanea presenza del legale della controparte

Avvocato sospeso presente all’udienza di conciliazione giudiziale: è esercizio abusivo della professione

Avvocato condannato per esercizio abusivo della professione se ha assistito un soggetto in un’udienza di conciliazione giudiziale – davanti al giudice del lavoro – pur essendo consapevole della sanzione applicatagli – la sospensione – dal Consiglio dell’Ordine. Nel prendere in esame la vicenda i giudici sottolineano come sia irrilevante il fatto che in sede di conciliazione giudiziale non sia richiesta la presenza di un difensore. Ciò che conta, invece, è il fatto che l’avvocato si sia recato in udienza e che la controparte avesse il proprio legale ad assisterla. Tutto ciò ha creato una situazione di apparenza oggettiva di attività professionale regolare. Legittimo, quindi, osservano i giudici, parlare di esercizio abusivo della professione, e ciò vale anche quando l’avvocato è, come nella specifica vicenda, sottoposto alla misura della sospensione. E ciò vale anche perché la finalità della norma è quella di tutelare le persone dal rischio di affidarsi a soggetti inesperti o indegni di esercitare la professione di avvocato. (Sentenza 46963 del 22 dicembre 2021 della Cassazione)

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