Caduta provocata da un dislivello stradale: il resoconto della ‘Municipale’ può inchiodare il Comune

Riprende vigore la richiesta di risarcimento presentata dalla vittima del capitombolo

Caduta provocata da un dislivello stradale: il resoconto della ‘Municipale’ può inchiodare il Comune

Impossibile ignorare il resoconto ufficiale degli agenti della Polizia municipale prima di decidere sulla richiesta di risarcimento avanzata dal privato cittadino nei confronti del Comune per una caduta da lui subita e da lui addebitata a una precaria condizione della sede stradale. A ridare vigore alla domanda di ristoro economico è proprio il riferimento al rapporto redatto dagli agenti della Polizia municipale accorsi sul luogo dove si è verificato il capitombolo. Quel documento ufficiale, difatti, certifica che la presenza dell’insidia lamentata dal privato cittadino è stata constatata de visu dagli agenti della “Municipale”, insidia identificata nel rapporto con alcune basole della pavimentazione stradale dissestata, adiacenti la grata metallica per lo scolo delle acque meteoriche collocata trasversalmente la carreggiata e posta al di sotto del manto stradale di alcuni centimetri. In sostanza, dal rapporto degli agenti emerge che nel punto in cui si è verificata la caduta esiste un dislivello di circa 0,05 centimetri di profondità. E questo dato non può essere ignorato nella valutazione complessiva della richiesta di risarcimento avanzata dal privato cittadino nei confronti del Comune. (Ordinanza 1755 del 20 gennaio 2022 della Cassazione)

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