Chiarezza sul patrimonio: per il sovraindebitato si riapre la porta per la composizione della crisi

Il giudice può riprendere in esame la proposta di accordo

Chiarezza sul patrimonio: per il sovraindebitato si riapre la porta per la composizione della crisi

Possibile per il soggetto sovraindebitato vedere riaperta la porta dell’accordo di composizione della crisi se egli fa chiarezza sulla propria situazione, integrando la documentazione patrimoniale – con riferimento ad un contratto d’affitto taciuto in precedenza –e procedendo alla eliminazione di una clausola di prelazione catalogata come un vero e proprio atto in frode. Nella vicenda in esame è potenzialmente accoglibile il reclamo avverso decreto con cui il giudice ha rigettato la proposta di accordo di composizione della crisi, poiché il soggetto sovraindebitato ha provveduto ad ottemperare all’obbligo su di lui gravante del deposito della documentazione completa inerente il proprio patrimonio. Il riferimento è in particolate a un contratto d’affitto d’azienda – tenuto nascosto in un primo momento – con prelazione, stipulato con una società a responsabilità limitata amministrata da un figlio del debitore. Fondamentale, però, che il soggetto sovraindebitato faccia ulteriore chiarezza, con un approfondimento di tutti i punti necessari alle valutazioni dei creditori, come, ad esempio, la congruità del canone dell’affitto di azienda. (Ordinanza del 20 novembre 2021 del Tribunale di Salerno)

News più recenti

Mostra di più...