Cliente costretto a pagare due volte l’importo dell’assegno: banca colpevole

Basi solide per l’azione risarcitoria a seguito della segnalazione relativa alla condotta dell’istituto di credito

Cliente costretto a pagare due volte l’importo dell’assegno: banca colpevole

Possibile l’azione risarcitoria avanzata dalla compagnia assicurativa nei confronti della banca se essa è stata obbligata, in sostanza, proprio a causa della condotta dell’istituto di credito, a pagare due volte l’importo del medesimo assegno, in un primo tempo a seguito del fraudolento incasso del titolo ad opera di un soggetto terzo rimasto ignoto e in seguito in favore del reale beneficiario. I giudici chiariscono che, nel caso dell’assegno di traenza pagato dalla banca negoziatrice a persona diversa dal prenditore, il danno consegue alla perdita delle risorse che erano state rese disponibili per costituire la necessaria provvista presso l’istituto di credito che aveva autorizzato il beneficiario a sottoscrivere il titolo. Al fine di individuare la responsabilità dell’istituto di credito non occorre, quindi, la prova del rinnovo del pagamento da parte dell’emittente o di chi aveva costituito la provvista, essendo invece sufficiente che risulti dimostrato l’addebito a questi ultimi dell’importo dell’assegno pagato dalla banca negoziatrice in favore di un soggetto che non era legittimato, senza alcuna correlata estinzione del debito verso il reale beneficiario, nei confronti del quale la banca emittente o il terzo che abbia costituito la provvista rimangono ancora obbligati. (Ordinanza 19443 del 16 giugno 2022 della Corte di Cassazione)

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