Evidenti dolo e consapevolezza nella figura del titolare della compagine
Il peggioramento costante nel corso degli anni nella tenuta della contabilità della società – poi fallita – rende inevitabile la condanna del titolare ritenuto colpevole di bancarotta. Nella vicenda in esame sono decisive le dichiarazioni del curatore fallimentare, il quale spiega che a partire dal 2007 la contabilità ha iniziato ad essere carente, poi è divenuta gravemente carente nel 2008 ed infine è diventata del tutto mancante nel 2009, anno della dichiarazione di fallimento non a caso. Evidente e inequivocabile la progressione in senso negativo, progressione che non può che essere inquadrata come tenuta della contabilità in modo tale da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e degli affari, anche perché essa è andata di pari passo col progressivo deterioramento della situazione della società. A inchiodare l’imprenditore, quindi, la sua consapevolezza della tenuta irregolare della contabilità, funzionale a nascondere la situazione patrimoniale della compagine e ad evitare il fallimento (Sentenza 46209 del 17 dicembre 2021 della Cassazione)