Crisi d’impresa e composizione negoziata: necessaria l’autocertificazione dell’imprenditore sulle prospettive di risanamento
La documentazione dovrà essere inviata all’esperto che ha già ritenuto plausibile un miglioramento della situazione aziendale

A dare solidità alla composizione negoziata della crisi d’impresa non basta solo il parere dell’esperto, ma serve anche che il titolare dell’azienda in difficoltà gli invii documenti contabili chiari e una dichiarazione avente valore di autocertificazione in merito alle effettive prospettive di risanamento dell’impresa. Nella vicenda in esame i giudici rilevano che l’esperto ha attestato la concretezza e la ragionevolezza dell’ipotesi di risanamento dell’azienda, a condizione, però, di una ristrutturazione del business model, imponendo una limitazione alle commesse più produttive e possibilmente con esternalizzazione del compendio aziendale in ottica competitiva, anche tenendo conto della presenza di due soggetti interessati all’affitto e alla successiva cessione aziendale. Allo stesso tempo, però, una situazione contabile aggiornata e una dichiarazione sulle effettive prospettive di risanamento potranno e dovranno essere prodotte a mezzo posta elettronica certificata all’esperto nel corso del procedimento di composizione negoziata. (Ordinanza del 17 gennaio 2022 del Tribunale di Milano)