Crisi d’impresa e misure protettive: serve chiarezza sulle modalità del risanamento dell’esposizione debitoria

Fondamentale poter ricavare, almeno sulla carta, il numero degli anni teoricamente occorrenti per estinguere la posizione debitoria

Crisi d’impresa e misure protettive: serve chiarezza sulle modalità del risanamento dell’esposizione debitoria

In materia di crisi d’impresa e di risanamento aziendale i giudici precisano che per poter accedere alle misure protettive e cautelari previste dal decreto legge numero 118 del 2021, non è sufficiente per l’imprenditore in difficoltà affermare la mera volontà di instaurare delle trattative, essendo, invece, richiesto che, tenuto conto degli scenari pronosticabili, lo stesso imprenditore indaghi ed esponga il rapporto tra il debito che deve essere ristrutturato e l’ammontare annuo dei flussi al servizio del debito a regime o che possano derivare dall’esito delle iniziative industriali in corso di attuazione o che intende adottare, sebbene ancora sommariamente enunciate e quindi ancora solo sulla carta. Fondamentale, così, fare chiarezza, secondo indici precisi e attendibili, sulle modalità del risanamento dell’esposizione debitoria. Necessaria, ovviamente, l’adeguatezza delle proposte da formulare, così da ricavare il numero degli anni presuntivamente occorrenti per estinguere la posizione debitoria, il volume delle esposizioni che necessitano di ristrutturazione e l’entità degli eventuali stralci del debito. (Ordinanza del 14 giugno 2022 del Tribunale di Catania)

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