Danni provocati da un allagamento in cantina: irrilevante il non indicare la data precisa in cui si è verificato il problema
Plausibile quindi il risarcimento per i danni riportati dai materiali sistemati in cantina dal conduttore dell’appartamento

Possibile il risarcimento per i danni causati da un allagamento in una cantina anche se la persona danneggiata non ha indicato la data precisa in cui si è verificata la perdita d’acqua. Legittima, quindi, l’azione giudiziaria proposta da un uomo, conduttore di un appartamento, nei confronti di una società per ottenerne la condanna a versargli un adeguato ristoro economico per i danni riportati dai materiali da lui depositati nell’annessa cantina preda di un improvviso allagamento. Meritevoli di approfondimento le prove fornite dalla persona danneggiata e tutte volte a dimostrare il fatto storico dell’allagamento della cantina e i conseguenti danni agli oggetti lì presenti. Rispetto a tali elementi è irrilevante, spiegano i giudici, il fatto che non sia stata indicata specificamente la data precisa in cui si è verificato l’allagamento. Tale omissione è accettabile perché ben può verificarsi che l’allagamento di una cantina non venga immediatamente scoperto, osservano i giudici, i quali aggiungono poi che comunque la persona danneggiata aveva indicato la data con una misura sufficiente di approssimazione. (Ordinanza 5770 del 22 febbraio 2022 della Cassazione)