Danno alla professionalità dei lavoratori: riconoscimento e risarcimento in Cassazione

La lavoratrice protagonista della vicenda in oggetto ha subito un danno alla sua professionalità a causa di una lunga sospensione illegittima dal lavoro e, nel caso in esame, si discute sulla possibile compensazione finanziaria per tale danno

Danno alla professionalità dei lavoratori: riconoscimento e risarcimento in Cassazione

In sede di giudizio, la Corte di Cassazione ha deciso che la lavoratrice avrebbe dovuto essere risarcita per il danno subito in termini di competenza professionale, calcolato come il 30% della sua retribuzione mensile netta prima della sospensione. Questa decisione è stata presa sulla base di un precedente legale che sottolineava come il comportamento dell'azienda in questione avesse violato non solo il contratto di lavoro, ma anche il diritto fondamentale al lavoro come espressione della personalità e della professionalità del dipendente. 

Il giudice di appello ha riconosciuto che la mancanza di attività lavorativa per un lungo periodo ha leso la dignità professionale della lavoratrice, considerando la professionalità come un diritto umano che va al di là del semplice aspetto economico. Questo danno, non essendo di natura economica, è stato comunque ritenuto rilevante dal punto di vista patrimoniale per il suo impatto sugli interessi personali della lavoratrice, anche se la valutazione era basata su criteri di equità anziché su valutazioni economiche dirette. 

Nel caso specifico, la lavoratrice è stata costretta a rimanere inattiva per un lungo periodo senza ricevere formazione per mantenere le sue competenze, che ha portato ad una progressiva perdita della sua professionalità. Gli elementi considerati rilevanti per dimostrare il danno alla professionalità includono la natura del lavoro svolto in precedenza, il tipo di competenze coinvolte, la durata della dequalificazione e il cambiamento di ruolo professionale dopo la dequalificazione. 

In sintesi, il Collegio ha sottolineato l'importanza di riconoscere e risarcire il danno causato alla professionalità dei lavoratori in situazioni simili, considerando la dignità professionale come un diritto essenziale che va tutelato anche a livello legale. Il caso evidenzia la necessità di valutare in modo equo e ponderato le conseguenze non solo economiche, ma anche personali e professionali derivanti dall'inattività lavorativa prolungata e dalla mancanza di opportunità formative. (Cass. civ., sez. lav., ord., 16 aprile 2024, n. 10267). 

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