Danno causato dalle infiltrazioni provenienti dall’appartamento del piano superiore: risarcimento dovuto
Irrilevante la mancata prova di una condotta non diligente da parte del proprietario dell’immobile

Risarcimento assicurato per i danni subiti tra le proprie mura domestiche a causa delle infiltrazioni d’acqua provenienti dall’appartamento posizionato al piano superiore. Decisiva, in questa ottica, la mancata dimostrazione, da parte del proprietario dell’immobile che ha originato il danno, dell’esistenza di un caso fortuito idoneo ad elidere il nesso di causalità tra le infiltrazioni provenienti dall’appartamento e i danni arrecati all’immobile posizionato al piano inferiore. Logico, perciò, ritenere responsabile il proprietario dell’appartamento da cui hanno avuto origine le infiltrazioni d’acqua. Correttamente applicato il principio secondo cui ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito. E in questa ottica ad integrare la responsabilità è necessario (e sufficiente) che il danno sia stato cagionato dalla cosa in custodia, assumendo rilevanza il solo dato oggettivo della derivazione causale del danno dalla cosa, mentre non occorre accertare se il custode sia stato o meno diligente nell’esercizio del suo potere sul bene. (Ordinanza 17252 del 27 maggio 2022 della Corte di Cassazione)