Esce di casa, incontra la vicina, tira diritto e si sfoga col fioraio in merito a una presunta violenza sessuale: racconto poco credibile e salvo l’uomo sotto processo

I dettagli tradiscono la donna e rendono il suo racconto poco congruo a fronte dell’episodio da lei lamentato

Esce di casa dopo una presunta violenza sessuale e si sfoga non con la vicina di casa bensì col fioraio. Questi dettagli rendono non credibile il racconto fatto dalla donna e spingono i giudici a far cadere le accuse nei confronti dell’uomo finito sotto processo per violenza sessuale. Significativo, a questo proposito, anche il mancato riscontro alla presunta telefonata fatta dalla donna al proprio avvocato poco dopo l’abuso subito tra le mura domestiche. All’uomo viene contestato di essere entrato in casa di una donna e di averla costretta a subire atti sessuali, ma il quadro probatorio a carico dell’uomo è fragile. Ciò perché la donna ha riferito di avere chiamato, dopo l’abuso, il legale, ma dai tabulati telefonici non è emersa la prova della telefonata all’avvocato, mentre è anomalo che la donna si sia confidata con il fioraio e non con la vicina. (Sentenza 18989 del 13 maggio 2022 della Corte di Cassazione)

News più recenti

Mostra di più...