Ex marito in pensione e senza i redditi da consulente: possibile mettere in discussione l’assegno divorzile in favore dell’ex moglie

Necessario valutare le attuali condizioni economiche dell’uomo e la conseguente sostenibilità della cifra da versare alla donna

Ex marito in pensione e senza i redditi da consulente: possibile mettere in discussione l’assegno divorzile in favore dell’ex moglie

Possibile per l’uomo che è in pensione, e, inoltre, ha perso gli introiti aggiuntivi come consulente, mettere in discussione l’assegno divorzile riconosciuto in favore dell’ex moglie. Possibile, almeno in prima battura, ragionare sulla cifra – 2.000 euro al mese –  tenendo conto delle nuove condizioni economiche dell’uomo, che, secondo quando da lui attestato, pare avere subito una contrazione forte del reddito percepito annualmente. Necessaria quindi una specifica ricognizione delle condizioni patrimoniali dell’uomo. Non sufficiente, invece, il richiamo alle condizioni di vita ed economiche della ex moglie, persona con oltre 70 anni di età e priva di altre fonti di reddito. Più precisamente, è necessario valutare, precisano i giudici, se le pur adeguate condizioni reddituali dell’uomo, siano tuttavia meno elevate di quelle godute fino a qualche anno fa e, di conseguenza, se vi siano giusti motivi per disporre la revisione dell’assetto economico post divorzile, dovendosi valutare la sostenibilità dell’assegno in essere da parte dell’uomo all’attualità. (Ordinanza 5169 del 21 febbraio 2022 della Cassazione)

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