Figli: stop all’automatica assegnazione del cognome paterno

Rivoluzione in vista nella materia dell’assegnazione del cognome ai figli. Per la Corte Costituzionale, difatti, sono illegittime tutte le norme che attribuiscono automaticamente ai neonati il cognome del padre. I giudici sono stati chiamati a esaminare in particolare la norma che non consente ai genitori, di comune accordo, di attribuire al figlio il solo cognome della madre e quella che, in mancanza di accordo, impone il solo cognome del padre, anziché quello di entrambi i genitori. Ebbene, quelle norme sono da ritenere illegittime, secondo i giudici della Corte Costituzionale. Più precisamente, è stata ritenuta discriminatoria e lesiva dell’identità del figlio la regola che gli attribuisce automaticamente il cognome del padre. Al contrario, nel solco del principio di eguaglianza e nell’interesse del figlio, entrambi i genitori devono poter condividere la scelta sul suo cognome, che costituisce elemento fondamentale dell’identità personale. Ciò significa, sanciscono i giudici, che la regola diventa che il figlio assume il cognome di entrambi i genitori nell’ordine dai medesimi concordato, salvo che essi decidano, di comune accordo, di attribuire soltanto il cognome di uno dei due. In mancanza di accordo, invece, resta salvo l’intervento del giudice in conformità con quanto dispone l’ordinamento giuridico. Tirando le somme, è ufficiale l’illegittimità costituzionale di tutte le norme che prevedono l’automatica attribuzione del cognome del padre, con riferimento ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi. Ora la palla passa al legislatore, chiamato a regolare la materia in modo innovativo e alla luce della decisione della Consulta. (Comunicato del 27 aprile 2022 della Corte Costituzionale)