Figlio maggiorenne invalido al 100%: ha diritto all’assegno paterno di mantenimento
Irrilevante la pensione riconosciuta al ragazzo. Fondamentale, difatti, preservarne il patrimonio in vista degli anni a venire

Sacrosanto l’assegno di mantenimento per il figlio maggiorenne portatore di handicap grave. Logica l’equiparazione con la condizione di figlio minore e non autosufficiente economicamente. A patto, però, che si accerti se il figlio che richiede la contribuzione sia portatore di un handicap grave, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, essendo, in caso contrario, la condizione giuridica del figlio assimilabile non a quella dei minori bensì allo status giuridico dei figli maggiorenni. Nella delicata vicenda presa in esame dai giudici è emerso che il figlio è invalido al 100% perché affetto da tetraparesi da ipossia celebrale a seguito di intervento operatorio, ha ottenuto 1.000.000 di euro come risarcimento per l’incidente – cifra impiegata in parte per l’acquisto di un appartamento intestato al figlio stesso –, e percepisce una pensione di invalidità di 860 euro mensili. Posto che, indubitabilmente, il ragazzo necessita di un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale e in quella di relazione, i giudici hanno altresì accertato che la pensione di invalidità copre in minima parte le spese di assistenza, in quanto si occupano di lui la madre e la sorella. In sostanza, è palese che le spese di assistenza sono gravose e il patrimonio del figlio necessita di essere il più possibile preservato, perché, qualora venissero a mancare gli apporti della famiglia, si verificherebbe una rapida erosione di detto patrimonio. Confermato perciò il mantenimento che il padre dovrà versare al ragazzo. (Ordinanza 14597 del 9 maggio 2022 della Corte di Cassazione)