Genitori divorziati, arrestato per droga il figlio che convive con la madre: revocata l’assegnazione della casa alla donna

Accolta l’istanza presentata dall’ex marito. Decisivo il fatto che il figlio non si impegni nella ricerca di un lavoro

Genitori divorziati, arrestato per droga il figlio che convive con la madre: revocata l’assegnazione della casa alla donna

Se il figlio – maggiorenne ma non autosufficiente economicamente – che convive con la madre – ormai divorziata dal marito – viene arrestato per spaccio, allora va revocata l’originaria assegnazione della casa coniugale alla donna. Nella vicenda presa in esame dai giudici è ritenuta legittima la richiesta avanzata dall’ex marito. A tradire la donna è la condotta tenuta dal figlio. A questo proposito, l’arresto e la perquisizione domiciliare, che ha permesso alle forze dell’ordine di rinvenire sostanze stupefacenti e denaro in contanti, consentono di ritenere che il ragazzo non si impegni per cercare un lavoro e non abbia perciò diritto al mantenimento paterno, e quest’ultimo dettaglio, osservano i giudici, rende illogica l’assegnazione della casa familiare alla madre. In sostanza, l’avvenuto arresto e gli esiti della perquisizione domiciliare costituiscono gravi indizi dai quali legittimamente si è desunto che il ragazzo non impiega energie alla ricerca di un’onesta attività lavorativa. Pertanto, la mancanza di autosufficienza a lui imputabile non può gravare sul padre quanto al suo mantenimento. (Ordinanza 17075 del 26 maggio 2022 della Corte di Cassazione)

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