Il matrimonio ‘in bianco’ non basta per addebitare la rottura della coppia
Respinta la richiesta avanzata dall’uomo e mirata a sottolineare i continui rifiuti della consorte

Il matrimonio ‘in bianco’ subito dal marito non è dato sufficiente per addebitare alla moglie – che ha per anni rifiutato di avere rapporti sessuali col coniuge – la colpa per la separazione della coppia. I giudici hanno preso in esame le reciproche domande di addebito presentate dall’uomo e dalla donna e hanno ritenuto che le rispettive condotte, asseritamente contrarie ai doveri del matrimonio, non siano state la causa ma l’epilogo della crisi in atto da tempo tra i due coniugi. Inutile l’obiezione proposta dall’uomo, obiezione secondo cui è stata sottovalutata e svilita l’efficienza causale delle circostanze esposte da lui esposte ed ammesse dalla moglie, ossia l’aver lei rifiutato di avere rapporti sessuali con il marito nei 13 anni precedenti la separazione, salvo giustificarsi con l’asserito rifiuto del marito di utilizzare sistemi anticoncezionali. I giudici riconoscono il dato di fatto rappresentato dal rifiuto della donna di avere con il marito rapporti sessuali, ma lo considerano secondario in quanto epilogo di una crisi matrimoniale irrimediabilmente in atto da lungo tempo. (Ordinanza 19300 del 15 giugno 2022 della Corte di Cassazione)