In carcere per maltrattamenti ai danni della moglie: niente permesso premio per incontrare il figlio

Palese, secondo i giudici, la pericolosità sociale dell’uomo, che non ha rivisitato in modo critico i fatti illeciti commessi, soprattutto quelli in danno della consorte

In carcere per maltrattamenti ai danni della moglie: niente permesso premio per incontrare il figlio

Niente permesso premio per incontrare il figlio al padre che è in carcere anche a causa dei maltrattamenti compiuti ai danni della moglie. I giudici chiariscono che l’uomo, detenuto anche per maltrattamenti nei confronti della consorte, ha mostrato una capacità di revisione insufficiente, come risulta anche dalle sue inutili recriminazioni espresse nei confronti della moglie. In linea generale, ai fini della concessione del permesso premio il magistrato di sorveglianza deve valutare la correttezza del comportamento – anche quello tenuto in carcere – del detenuto e l’assenza di pericolosità sociale. Legittima, di conseguenza, la decisione con cui è stata respinta l’istanza presentata dal detenuto e diretta ad ottenere un permesso premio di due giorni da trascorrere con il figlio in un albergo. A inchiodare l’uomo è soprattutto l’assenza di rivisitazione critica dei fatti illeciti commessi, con particolare riguardo a quelli inerenti ai maltrattamenti in danno della moglie. (Sentenza 17491 del 4 maggio 2022 della Corte di Cassazione)

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