In patria il marito straniero sfrutta la poligamia per avere una seconda moglie: divorzio accordato alla consorte italiana

I giudici accolgono in pieno la richiesta avanzata dalla cittadina italiana e mirata allo scioglimento del vincolo matrimoniale con l’uomo straniero

In patria il marito straniero sfrutta la poligamia per avere una seconda moglie: divorzio accordato alla consorte italiana

Accordato il divorzio diretto alla cittadina italiana venuta a conoscenza del fatto che il marito, di origini libanesi, è ritornato in patria e lì si è sposato nuovamente, sfruttando il fatto che in quel Paese la poligamia è ammissibile. Dinanzi ai giudici la donna ha tracciato un quadro completo. Da un lato, ella ha spiegato di avere regolarmente sposato il cittadino libanese e di avere avuto con lui due figli, ora divenuti maggiorenni e autosufficienti economicamente. Dall’altro, però, ella ha aggiunto di avere scoperto che il marito ha contratto un nuovo matrimonio in Libano, Paese in cui è consentita all’uomo la poligamia. Una volta preso atto dell’azione compiuta in patria dal marito, la donna ritiene di avere il sacrosanto diritto di ottenere il divorzio e di vedere dichiarato lo scioglimento del matrimonio col cittadino libanese. Questa tesi è condivisa in pieno dai giudici, i quali, richiamando i paletti fissati dalla legge italiana, ribadiscono che lo scioglimento del matrimonio può essere domandato da uno dei coniugi nel caso in cui l’altro coniuge, cittadino straniero, ha contratto all’estero un nuovo matrimonio. (Sentenza del 18 novembre 2021 del Tribunale di Vicenza)

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