La gelosia della moglie non può giustificare la reazione aggressiva del marito

Sacrosanta la condanna dell’uomo, ritenuto colpevole di maltrattamenti ai danni della donna

La gelosia della moglie non può giustificare la reazione aggressiva del marito

L’ossessiva gelosia della moglie non può giustificare né rendere meno gravi le condotte aggressive e sprezzanti tenute dal marito, che perciò è legittimamente condannato per il reato di maltrattamenti in famiglia. Nella vicenda presa in esame, viene respinta la linea difensiva dell’uomo, linea secondo cui i comportamenti da lui tenuti tra le mura domestiche, vanno catalogati come moti di reazione alle manifestazioni di gelosia della moglie. Se ciò fosse vero, comunque, precisano i giudici, non verrebbe comunque meno il carattere maltrattante dei gesti e delle parole dell’uomo nei confronti della moglie, costretta a sopportare un clima di abituale sopraffazione. Impossibile, quindi, catalogare la gelosia manifestata dalla donna come una giustificazione per i comportamenti violenti e aggressivi del marito. Irrilevante anche il fatto che gli episodi contestati all’uomo si siano verificati successivamente alla crisi coniugale provocato dal tradimento subito dalla donna. Ciò perché a contrare è il fatto che i soprusi subiti dalla donna si sono protratti per svariati mesi. (Sentenza 2587 del 24 gennaio 2022 della Cassazione)

News più recenti

Mostra di più...