Lei si dedica alla famiglia e lui può studiare e laurearsi: ora l’uomo deve versarle l’assegno divorzile

Legittima la pretesa economica avanzata dalla donna a chiusura definitiva del matrimonio

Lei si dedica alla famiglia e lui può studiare e laurearsi: ora l’uomo deve versarle l’assegno divorzile

Nonostante la breve durata – appena cinque anni – del matrimonio, è palese il diritto della donna a percepire, una volta ufficializzata la rottura coniugale, l’assegno di mantenimento dall’ex marito, poiché ella, si è appurato, ha rinunciato a possibili sviluppi di carriera per lavorare, dedicarsi alla famiglia e consentire all’allora marito di proseguire e terminare gli studi, raggiungere la laurea e avere un titolo professionale da spendere nel mercato del lavoro. Rilevante, nella vicenda in esame, innanzitutto il palese disequilibrio economico esistente tra i due coniugi all’epoca del divorzio. A contare, però, sono altri dettagli, osservano i giudici, pur a fronte di una durata limitata del matrimonio. In primo luogo, la nascita di due figli, e, poi, rimanendo su questo tema, la scelta della donna di lasciare l’occupazione lavorativa per dedicarsi alla prole. Tale scelta, sottolineano i giudici, non è stata assolutamente contrastata, all’epoca, dal marito, e quindi è logico presumere che vi fosse un accordo tra i due coniugi. Va aggiunto, poi, che l’apporto dato dalla donna alla famiglia ha permesso all’allora marito di laurearsi e conseguire poi un’adeguata collocazione lavorativa. (Ordinanza 40385 del 16 dicembre 2021 della Cassazione)

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