Luce solare frontale e attraversamento pedonale obbligano a ridurre ulteriormente la velocità già contenuta del mezzo

Confermata la condanna della conducente di un motociclo che ha investito e ucciso una anziana signora

Colpevole di omicidio la conducente di un motociclo che, nonostante la luce solare frontale e la presenza delle strisce pedonali, non riduce la velocità del proprio mezzo e per questo centra in pieno una anziana signora che sta attraversando la strada. A inchiodare la motociclista alle proprie responsabilità sono le condizioni ambientali e del tratto di strada percorso, condizioni da lei completamente ignorate. Impossibile perciò, secondo i giudici, mettere in discussione la responsabilità della conducente del motociclo per l’investimento ai danni della anziana signora, deceduta quattro giorni dopo l’incidente proprio per le lesioni riportate. I giudici riconoscono la contenuta velocità del mezzo, cioè meno 30 chilometri orari, ma, aggiungono, alla conducente è addebitato, soprattutto, di aver omesso di rallentare o, addirittura, di arrestare il proprio ciclomotore in presenza di strisce pedonali poste in corrispondenza di una chiesa in un tratto urbano connotato da scarsa visibilità a causa della presenza della luce solare frontale. (Sentenza 16817 del 2 maggio 2022 della Corte di Cassazione)

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