Mantenimento della figlia: privo di valore l’accordo tra genitori che libera il padre

Confermato l’obbligo dell’uomo di versare all’ex moglie il contributo per il mantenimento della figlia

Mantenimento della figlia: privo di valore l’accordo tra genitori che libera il padre

Impossibile per l’uomo mettere in discussione il mantenimento in favore della figlia – afflitta da gravi patologie neurologiche e affidata in via esclusiva alla madre – facendo riferimento all’accordo concluso tra lui e l’ex moglie, accordo con cui la donna aveva messo nero su bianco la propria rinuncia a percepire il contributo paterno per il sostegno economico destinato alla figlia. I giudici ritengono assolutamente privo di valore tale patto tra i due genitori poiché assolutamente contrario all’interesse della figlia. Irrilevante, poi, anche il riferimento della condizione di disoccupazione che affligge sia padre che madre, riferimento utile invece per la quantificazione dell’assegno di mantenimento. E sulla cifra i giudici precisano che essa è stata definita in modo congruo, tenendo conto della patologia sofferta dalla ragazza, patologia che implica inevitabilmente maggiori spese maggiore sacrificio di tempo da parte del genitore affidatario. Irrilevante anche il richiamo fatto dall’uomo alla indennità previdenziale percepita dalla figlia, indennità che, sottolineano i giudici, non è certamente sostitutiva dell’onere di mantenimento che grava su ciascun genitore. (Ordinanza 5777 del 22 febbraio 2022 della Cassazione)

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