Militare di leva morto a causa della meningite contratta in infermeria: indennizzo per i genitori

Legittimo equiparare il militare alle vittime del dovere. Evidenti le responsabilità dello Stato

Militare di leva morto a causa della meningite contratta in infermeria: indennizzo per i genitori

Stato obbligato a versare un indennizzo ai genitori del militare di leva morto a causa della meningite contratta nell’infermeria della caserma. Legittimo equiparare il militare alle cosiddette vittime del dovere, poiché il suo decesso è stato frutto soprattutto della scarsa vigilanza degli organi superiori militari nella gestione dell’infermeria in cui i militari colpiti dalla malattia non erano tenuti in quarantena bensì ricoverati con gli altri militari non infetti. I giudici pongono in evidenza il fatto che centrale, nella vicenda presa in esame, è la circostanza che il militare in servizio di leva obbligatorio, nell’impossibilità di rivolgersi a strutture sanitarie alternative, è stato, di fatto, esposto obiettivamente ad un rischio specifico in rapporto alle ordinarie condizioni di svolgimento dei suoi compiti. In particolare si è appurato che i militari affetti da contagio non erano tenuti in quarantena, ma ricoverati in infermeria a contatto con i militari non infetti, e tale rilievo è sufficiente a configurare la sussistenza delle particolari condizioni ambientali od operative in capo al militare di leva in servizio obbligatorio, il cui decesso è dipeso dalla ragione obiettiva che quella di rivolgersi all’infermeria della caserma costituiva una scelta necessitata, non avendo egli nessun’altra possibilità riguardo al permanere all’interno dell’infermeria e della stessa caserma. (Sentenza 10631 del 1° aprile 2022 della Corte di Cassazione)

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