Nessuna condanna per il parcheggiatore abusivo che prosegue l’attività nonostante il divieto della Questura

Impossibile contestargli l’inosservanza del provvedimento dell’autorità

Nessuna condanna per il parcheggiatore abusivo che prosegue l’attività nonostante il divieto della Questura

Nessuna sanzione penale per il parcheggiatore abusivo che, ignorando il diktat della Questura, continua la propria attività illegale. Impossibile condannarlo per inosservanza del provvedimento dell’autorità. I giudici chiariscono che per parlare di inosservanza di un provvedimento dell’autorità è necessario che l’inosservanza riguardi o un ordine specifico, impartito ad un soggetto determinato, in occasione di eventi o circostanze tali da far ritenere necessario che proprio quel soggetto ponga in essere una certe condotta, ovvero si astenga da una certa condotta, e ciò per ragioni di sicurezza o di ordine pubblico o di igiene o di giustizia, oppure che riguardi un provvedimento adottato in relazione a situazioni non prefigurate da alcuna specifica previsione normativa che comporti una specifica ed autonoma sanzione. Invece, nella vicenda in esame, specificano i giudici, l’ordine della Questura riguardava l’osservanza di una condotta specificamente contemplata da una norma amministrativa – ossia quanto previsto dal Codice della strada –, poiché l’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore integra un illecito amministrativo e non il reato di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. (Sentenza 17476 del 4 maggio 2022 della Corte di Cassazione)

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