No alla revoca automatica della patente se il custode circola con veicolo sotto fermo amministrativo
È costituzionalmente illegittima la norma del codice della strada secondo cui «si applicano le sanzioni amministrative accessorie della revoca della patente e della confisca del veicolo» in caso di violazione degli obblighi del custode del veicolo sottoposto a fermo amministrativo
Secondo la Corte Costituzionale (sentenza n. 52 del 28 marzo 2028) la norma deve essere così letta: «può essere applicata la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente e si applica la sanzione amministrativa accessoria della confisca del veicolo».
La questione è stata sollevata dal giudice di pace di Forlì, chiamato a pronunciarsi sul ricorso proposto avverso l'ordinanza di revoca della patente di guida.
La Consulta ha ritenuto fondata la questione sollevata con riferimento al principio di proporzionalità, che deve essere applicato anche al trattamento sanzionatorio di natura amministrativa.
Peraltro, la Corte ricorda che, già nel 2022 con la sentenza n. 246, la Consulta era intervenuta sul tema ed aveva ritenuto censurabile la scelta del legislatore di applicare, sempre e comunque, la sanzione accessoria, stante che la previsione di un indifferenziato automatismo della revoca della patente indipendentemente dalla gravità del fatto, dà luogo a un trattamento sanzionatorio uniforme per qualunque condotta di circolazione di un veicolo assoggettato al vincolo sotto sequestro per precedenti violazioni.
Nel caso in esame, quindi, il Giudice delle Leggi ribadisce che la previsione rigida e automatica della revoca della patente, che impedisce di graduare la sanzione alla gravità della violazione, risulta contraria al principio della necessaria proporzionalità della sanzione all'illecito commesso.
La Corte ha, dunque, concluso adottando una pronuncia sostitutiva, che ha – di fatto -- trasformato la revoca della patente da sanzione automatica a sanzione applicabile previa valutazione del caso concreto operata dal prefetto.