Omesso il monitoraggio post intervento: colpevole il chirurgo

Il medico non può limitarsi alla sola esecuzione dell’operazione. Necessario che egli segua il paziente anche nelle fasi successive

Omesso il monitoraggio post intervento: colpevole il chirurgo

Colpevole il medico che si limita all’esecuzione dell’operazione chirurgica, senza provvedere a fornire al paziente le necessarie informazioni per un successivo, indispensabile monitoraggio. Nel caso preso in esame dai giudici i riflettori sono puntati sulla morte di un uomo affetto da melanoma. Il decesso è addebitato al medico che ha eseguito l’operazione per la rimozione del melanoma – che era al primo stadio e quindi consentiva di ipotizzare fortissime probabilità di guarigione – ma non ha provveduto al necessario monitoraggio, che, invece, se eseguito, avrebbe potuto consentire di individuare le sopravvenute metastasi linfonodali ascellari in stato iniziale, in una fase curabile con maggiore efficacia, aumentando in modo significativo le possibilità di sopravvivenza del paziente. Se il medico non avesse dimenticato il monitoraggio del paziente, quest’ultimo avrebbe avuto maggiori possibilità di evitare la morte. I giudici sottolineano che l’attività del medico non può essere limitata all’operazione chirurgica affidatagli, ma deve ritenersi estesa, in coerenza con l’esigenza di tutela della salute del paziente, alle informazioni per il doveroso monitoraggio. (Sentenza 13509 del 29 aprile 2022 della Corte di Cassazione)

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