Padre condannato per la fotografia alla figlia in pose intime

I giudici ritengono evidente la finalità sessuale dello scatto. Rilevante anche il fatto che l’immagine sia stata condivisa con un uomo

Padre condannato per la fotografia alla figlia in pose intime

Condannato il padre che fotografa la figlioletta seduta sul bidet e senza mutandine, e poi condivide quell’immagine con un uomo. Per i giudici è sacrosanto parlare di pornografia minorile, poiché è palese la finalità sessuale dello scatto fotografico alla bambina. Respinta la linea difensiva proposta dall’uomo e mirata a contestare il valore negativo dato alla foto fatta alla figlia. L’uomo ha sostenuto che quell’immagine, ritenuta costituire materiale pedopornografico, non evoca di per sé alcun messaggio di tipo sessuale, anche perché, a suo dire, stare seduti con il sedere scoperto e a maglietta sollevata sul bidet costituisce atteggiamento funzionale ad un’operazione di igiene intima. Per i giudici, invece, è logico ritenere che la foto, da parte del padre, della figlioletta seduta sul bidet costituisca materiale pedopornografico. Anche perché l’immagine, sequestrata nei supporti informatici in possesso dell’uomo, ritrae la minore seduta seminuda su un bidet, con esposto in modo ben visibile il sedere e con la maglietta sollevata, e la bambina ritratta presenta una somiglianza marcata con il ‘tipo fisico’ della maggioranza delle protagoniste delle migliaia di immagini pedopornografiche presenti nell’archivio dell’uomo con minori rappresentati in espliciti rapporti sessuali. (Sentenza 6302 del 23 febbraio 2022 della Cassazione)

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