Plausibile ipotizzare il fallimento se l’azienda ha il respiro corto

Fondamentale nel valutare l’istanza presentata da un creditore è tenere presenti le prospettive dell’impresa

Plausibile ipotizzare il fallimento se l’azienda ha il respiro corto

Per la dichiarazione di fallimento della società è logico desumerne lo stato di insolvenza non tanto dal rapporto tra attività e passività quanto, piuttosto, dalla possibile per l’impresa di continuare ad operare con profitto sul mercato. In questa ottica, quindi, precisano i giudici, è necessario valutare non solo la situazione dell’azienda nella strettissima attualità, numeri alla mano, ma anche ragionare sul suo futuro e sulle sue prospettive, prendendo in esame non solo aspetti isolati ma, al contrario, tutti gli elementi utili a misurare l’attitudine dell’impresa a disporre dei mezzi e della liquidità necessari per far fronte al regolare adempimento delle proprie obbligazioni e per sopportare i costi connessi a una regolare gestione aziendale. Fondamentale, però, precisano i giudici, è ragionare in un orizzonte temporale limitato per poter davvero valutare le possibilità di sopravvivenza dell’impresa. Plausibile, di conseguenza, nella vicenda in esame, la richiesta di fallimento avanzata da un creditore nei confronti di una società le cui prospettive di rinvigorimento dell’attività produttive sono modeste e in ogni caso non immediate. (Sentenza del 23 novembre 2021 della Corte di appello di Palermo)

News più recenti

Mostra di più...