Posizione economica solida per l’uomo grazie ai sacrifici della moglie che ha diritto perciò all’assegno divorzile
Decisiva la sottolineatura dell’impegno in famiglia della donna durante il matrimonio con conseguenti rinunce in ambito professionale

Se la posizione economica dell’ex marito è solida, allora va confermato il suo obbligo di versare mensilmente l’assegno divorzile all’ex moglie, anche se quest’ultima vanta delle proprietà immobiliari. Fondamentale, comunque, non solo il raffronto a livello economico tra gli ex coniugi, ma anche il richiamo all’età della donna – oltre 70 anni –, al ruolo da lei svolto in famiglia, durante il matrimonio, occupandosi dei figli e rinunciando a possibili prospettive di crescita in ambito professionale, e alle inevitabili difficoltà per lei nell’approcciare il mercato del lavoro. Inutile l’azione giudiziaria dell’uomo, mirata a porre in evidenza il fatto che l’ex moglie è proprietaria esclusiva della casa in cui vive con il figlio, percepisce una pensione di circa 600 euro mensili ed è proprietaria di un appartamento con cantina nonché comproprietaria di due terreni. Irrilevante anche la sottolineatura che il figlio che convive con la madre percepisce una pensione di invalidità di 280 euro mensili. I giudici ribattono sottolineando la sproporzione economico-patrimoniale tra i due ex coniugi, e, in particolare, il fatto che l’uomo ha entrate mensili pari a 4.500 euro ed è proprietario della casa in cui vive, e aggiungono che la posizione di forza, dal punto di vista economico, dell’uomo è riconducibile alle scelte di conduzione familiare adottate e condivise in costanza di matrimonio con il sacrificio delle aspettative professionali dell’ex moglie, che si è occupata della famiglia e dei tre figli, e in particolare di quello affetto da disabilità psichica mentre il padre non si è più curato di lui. (Ordinanza 11044 del 5 aprile 2022 della Corte di Cassazione)