Punibile l’opera d’arte che rinchiude una gallina in una gabbia per canarini

A salvare l’artista è la prescrizione. Per i giudici, però, sono evidenti le sofferenze subite dall’animale

Punibile l’opera d’arte che rinchiude una gallina in una gabbia per canarini

Condannabile l’artista che ha esposto a una mostra un’opera che presentava una gallina viva costretta in una gabbia di dimensioni ridotte e assai più confacente a un canarino. A salvarlo è la prescrizione, che gli permette di evitare la quasi certa condanna. Ciò però non mette in discussione la gravità della condotta addebitatagli e segnalata da un’associazione animalista. I giudici ribadiscono la responsabilità penale di chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze. In questa ottica bisogna fare riferimento, soprattutto per le specie di animali più note e più vicine all’uomo, al patrimonio di comune esperienza e conoscenza e al patrimonio delle scienze naturali. Nella vicenda in esame, non si può riconoscere crudeltà nei confronti della gallina, ma solo le sofferenze da essa subite in occasione dell’esposizione in una stretta gabbia nel contesto di una manifestazione artistica. Ciò alla luce del fatto che è accertato che l’animale non solo è stato rinchiuso in una gabbia per canarini ma è stato anche sottoposto a forti rumori, cagionati dal passaggio dei visitatori della mostra sulla lamiera sistemata a terra. (Sentenza 2511 del 24 gennaio del 2022)

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