Riduzione del pignoramento: fondamentale la valutazione di opportunità condotta dal giudice dell’esecuzione

La riduzione del pignoramento si fonda su una valutazione di opportunità condotta dal giudice dell’esecuzione tenendo conto di specifici elementi. In questa ottica è possibile fare riferimento, ad esempio, all’importo del credito azionato, alla circostanza che potrebbero intervenire ulteriori creditori, alla possibilità che i beni non siano venduti al prezzo di stima ma a seguito di ribassi, alla circostanza che, in caso di vendita di più lotti, la legge prevede già un meccanismo protettivo del patrimonio del debitore, senza pregiudizio dei diritti del creditore, disciplinato dalla norma con cui si stabilisce che se la vendita è fatta in più volte, o in più lotti, essa deve cessare quando il prezzo già ottenuto raggiunge l’importo delle spese e dei crediti pignorati. La valutazione affidata al giudice dell’esecuzione assume, peraltro, una diversa fisionomia a seconda che l’istanza di riduzione sia proposta prima o dopo l’apertura del procedimento liquidatorio. In particolare, laddove l’istanza sia presentata dopo l’inizio della fase della vendita, pur non essendo individuabile alcuna preclusione processuale in tal senso, il giudice dell’esecuzione deve tenere conto, oltre che dei profili sopra menzionati, di elementi quali la maturazione di ulteriori spese, connesse alla mera apertura del procedimento liquidatorio, quali, ad esempio, compensi del professionista delegato, costituzione di un fondo spese per la pubblicità e per il versamento del contributo per la pubblicazione dell’avviso di vendita sul portale delle vendite pubbliche. (Ordinanza del 22 luglio 2022 del Tribunale di Napoli)