Scavalca il guard-rail e finisce in un tombino scoperto: risarcimento comunque possibile

Il comportamento anomalo dell’automobilista non esclude a priori una concorrente responsabilità dell’Anas

Scavalca il guard-rail e finisce in un tombino scoperto: risarcimento comunque possibile

Possibile il risarcimento per l’automobilista caduto in un tombino situato a breve distanza dalla sede stradale, scoperto e privo di protezione, e realizzato dall’Anas per il convogliamento delle acque reflue. Decisivi i dettagli dell’episodio. In sostanza, l’automobilista stava percorrendo una strada statale a bordo della propria vettura quando è stato costretto ad effettuare una sosta presso una piazzola. Egli, però, dopo avere oltrepassato il guard-rail, è caduto in un tombino vicino alla sede stradale, riportando una grave frattura. Per i giudici il tombino era assoggettato alla manutenzione dell’Anas, che avrebbe dovuto prevedere anche la possibilità che un utente della strada scavalcasse il guard-rail. Evidente l’anomalo comportamento dell’automobilista, poiché il fatto di scavalcare il guard-rail nel buio della sera e in una zona non adibita al transito dei veicoli e dei pedoni costituiva un uso improprio della sede stradale. Tuttavia, aggiungono i giudici, non può essere esclusa una corresponsabilità dell’Anas, consistente nell’aver lasciato aperto e incustodito un tombino che era comunque assoggettato al suo obbligo di custodia e di manutenzione. (Ordinanza 34886 del 17 novembre 2021 della Cassazione)

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