Società e controllo pubblico: fondamentale valutare la capacità di influire sulle decisioni finanziarie e gestionali

Irrilevante il fatto che in assemblea ordinaria si sia realizzata una maggioranza a partecipazione pubblica

Società e controllo pubblico: fondamentale valutare la capacità di influire sulle decisioni finanziarie e gestionali

Il dato di fatto rappresentato dalla partecipazione di una pluralità di amministrazioni pubbliche – a partire da due Comuni – non basta per catalogare la società come soggetta a controllo pubblico. I giudici tengono a sottolineare che per qualificare una società come soggetta a controllo pubblico, oppure come semplicemente soggetta a partecipazione pubblica, ha un rilievo decisivo lo scrutinio delle disposizioni statutarie e dei patti parasociali. Ciò consente, difatti, di appurare in quali termini le amministrazioni pubbliche che detengono partecipazioni azionarie sono in grado, in concreto, di influire sulle decisioni finanziarie e gestionali strategiche relative all’operato della società. Di conseguenza, il fatto che si sia realizzata, in assemblea ordinaria, una mera maggioranza a partecipazione pubblica non è sufficiente a configurare il controllo pubblico sulla società, a maggior ragione, poi, in caso di atomizzazione dei soci pubblici, poiché nessuna disposizione impone che gli enti pubblici detentori di partecipazioni azionarie debbano gestirle in modo associato e congiunto. (Sentenza 841 del 6 dicembre 2021 del Tar Marche)

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