Decisivo il fatto che la società ha omesso i pagamenti all’Erario in modo sistematico e per ben cinque anni
Condannati e obbligati a versare un corposo risarcimento gli ex amministratori della società ormai decotta se essi hanno scientemente proseguito in modo indebito l’attività di impresa, con conseguente incremento del deficit patrimoniale, e, soprattutto, hanno omesso il versamento delle imposte, così causando un ulteriore addebito tra interessi e sanzioni. I giudici pongono in evidenza soprattutto gli inadempimenti fiscali, assolutamente acclarati, così come è accertata l’applicazione di sanzioni e interessi da parte dell’Erario. Su questo fronte è respinta la tesi difensiva proposta dagli ex amministratori, tesi secondo cui le imposte non furono pagate a causa della mancanza della necessaria liquidità. I giudici pongono in evidenza che la società ha omesso i pagamenti all’Erario non sporadicamente, cioè in situazioni in cui poteva effettivamente avere momentanea carenza di liquidità, ma in modo sistematico, cioè tutti gli anni dal 2009 al 2013, e per importi assai rilevanti, oscillati tra più di 900.000 euro e 1.300.000 euro. (Sentenza del 21 dicembre 2021 del Tribunale di Firenze)