Sottrae le chiavi dell’autobus al conducente: condannato per violenza privata

Evidente la costrizione subita dall’autista, che ha perso il potere di utilizzo del veicolo, vedendosi così negata la possibilità di proseguire il servizio di trasporto

Sottrae le chiavi dell’autobus al conducente: condannato per violenza privata

Condannato per violenza privata l’uomo che riesce a sottrarre al conducente del bus le chiavi del mezzo, impedendogli così di ripartire e di proseguire il suo regolare servizio di trasporto di linea. Inequivocabile il racconto fatto dal conducente, il quale spiega di essere stato preso di mira da due uomini che lo hanno minacciato, aggredito sull’autobus. Impossibile ridimensionare l’episodio. Respinta, a questo proposito, la tesi difensiva secondo cui, in realtà, le chiavi del mezzo sono state sottratte al conducente solo per pochi istanti e gli sono state poi prontamente restituite. I giudici ribattono sottolineando che l’uomo che materialmente si è impossessato della chiavi di accensione del bus lo ha fatto con prepotenza, senza alcuna autorizzazione, spegnendo il motore del mezzo e così impedendo per alcuni minuti all’autista di ripartire per proseguire il suo servizio di trasporto di linea». Sacrosanto, quindi, parlare di violenza privata, poiché è evidente la costrizione subita dal conducente, il quale ha perso, sia pure temporaneamente, il potere di utilizzo del veicolo e così ha subito una limitazione della propria libertà psichica. (Sentenza 15276 del 20 aprile 2022 della Corte di Cassazione)

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