Tardiva assunzione post concorso pubblico: confermato il diritto al risarcimento

Il calcolo del risarcimento va compiuto partendo non dalla data in cui è stata pubblicata la graduatoria del concorso, bensì dalla data in cui il dipendente in pectore ha messo a disposizione del datore di lavoro la propria prestazione

Tardiva assunzione post concorso pubblico: confermato il diritto al risarcimento

Colpevole l’ente pubblico che fa attendere ben sei anni il vincitore del concorso prima di ufficializzarne l’assunzione. Riconosciuto il diritto del lavoratore, ora finalmente operativo, ad ottenere un adeguato risarcimento, che però, precisano i giudici, va conteggiato da quando ha offerto la prestazione lavorativa al datore di lavoro. Impossibile, invece, tenere conto di tutti e sei gli anni trascorsi dalla pubblicazione definitiva della graduatoria del concorso alla data dell’assunzione ufficiale. In sostanza, è sacrosanto il ristoro economico per la persona che, vinto il concorso pubblico, ha dovuto attendere a lungo prima di potere vedere definita ufficialmente la propria assunzione. Ma il calcolo del risarcimento va compiuto partendo non dalla data in cui è stata pubblicata la graduatoria del concorso, bensì dalla data in cui il dipendente in pectore ha messo a disposizione del datore di lavoro la propria prestazione. I giudici riconoscono che dalla vittoria del concorso deriva il diritto all’assunzione, ma, aggiungono, non è condivisibile l’assunto secondo cui dall’approvazione della graduatoria deriva di per sé l’assunzione, in quanto essa è da regolare comunque mediante contratto e quindi vi è naturalmente un margine di tempo successivo all’ultimazione delle operazioni concorsuali per procedere all’assunzione. (Ordinanza 20092 del 22 giugno 2022 della Corte di Cassazione)

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