Tifoso assolto in sede penale, vacilla l’applicazione del ‘Daspo’
In sede penale il tifoso è stato assolto dall’accusa di avere realizzato estorsioni ai danni di un club

Se il tifoso viene assolto in sede penale, allora vacilla anche l’applicazione del ‘Daspo’. Applicando questa linea di pensiero, viene rimesso in discussione il provvedimento applicato a un tifoso della Juve. Rilevante e non trascurabile, secondo la difesa e secondo i giudici, il fatto che egli sia stato assolto in sede penale dall’accusa di estorsioni ai danni del club bianconero. In sostanza, l’applicazione del ‘Daspo’ non può essere legittimata, secondo i giudici, con il solo riferimento a mere condotte intimidatorie tenute dal tifoso e finalizzate alla partecipazione a episodi di violenza. Illogico, quindi, formulare un giudizio di intrinseca pericolosità a carico del tifoso, prescindendo dall’accertamento del reato di estorsione commesso in concorso ad altri appartenenti alla tifoseria organizzata della Juventus e puntando, invece, solo cu condotte intimidatorie – sia singole che di gruppo – da lui poste in essere e chiaramente finalizzate alla partecipazione attiva a episodi di violenza tali da porre in pericolo la sicurezza pubblica o da creare turbative per l’ordine pubblico in occasione o a causa di competizioni sportive. (Sentenza 23651 del 17 giugno 2022 della Corte di Cassazione)