Abbraccio invasivo nei confronti di una ragazza: è violenza sessuale

Decisiva la constatazione che la ragazza si è sentita toccare il seno dall’uomo che l’ha abbracciata

Abbraccio invasivo nei confronti di una ragazza: è violenza sessuale

Uomo condannato per violenza sessuale per avere abbracciato in modo invasivo una ragazza, che si è sentita toccare il seno. Irrilevante, chiariscono i giudici, il fatto che in un primo momento la ragazza non si sia opposta all’azione realizzata dall’uomo. Chiara la linea proposta dalla difesa: l’abbraccio con toccamento del seno è avvenuto con il consenso della ragazza. E in questa ottica l’uomo sotto processo pone in evidenza che era stata la ragazza a invitarlo a raggiungerla sulla scalinata della chiesa dove era seduta in compagnia dei suoi amici e che «la ragazza non aveva affatto respinto il suo abbraccio né il palpeggiamento del seno, durati qualche minuto». I giudici ribattono ricordando che va escluso un onere di espressione del dissenso alla intromissione di soggetti terzi nella propria sfera sessuale, dovendosi al contrario ritenere, proprio in ragione dell’intimità della dimensione personale attinta, che tale dissenso sia da presumersi e che pertanto sia necessaria, ai fini dell’esclusione della offensività della condotta, una manifestazione di consenso del soggetto passivo che, quand’anche non espresso, presenti segni chiari ed univoci che consentano di ritenerlo esplicitato in forma tacita. Applicando questa ottica alla vicenda in esame, si può escludere radicalmente che la condotta tenuta dalla ragazza potesse rivelarne una qualche forma di adesione agli atti invasivi della sua sfera sessuale posti in essere dall’uomo. (Sentenza 32846 del 7 settembre 2022 della Corte di Cassazione)

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