Accordo di ristrutturazione dei debiti: verificare la convenienza per il creditore pubblico
Necessario, in particolare, verificare la convenienza della proposta rispetto allo specifico creditore toccato dal cosiddetto ‘cram down’

In materia di ipotesi di accordo per la ristrutturazione dei debiti che gravano sul debitore, e che corrispondono anche a crediti di strutture pubbliche, allora è necessario verificare d’ufficio la convenienza per il creditore pubblico. In sostanza, laddove venga fatta richiesta di omologazione dell’accordo per la ristrutturazione dei debiti, a fronte della mancata adesione, nel termine di novanta giorni dal deposito della proposta di transazione fiscale, da parte dell’amministrazione finanziaria o degli enti gestori di forme di previdenza o assistenza obbligatorie, allora i giudici hanno il dovere di riscontrare che la proposta di soddisfacimento dell’amministrazione non aderente sia conveniente rispetto all’alternativa liquidatoria, nonché che l’adesione dell’ente sia determinante per il raggiungimento della soglia del 60 per cento di creditori favorevoli alla ristrutturazione dei debiti. Più in generale, comunque, è necessario verificare la convenienza della proposta rispetto allo specifico creditore toccato dal cosiddetto ‘cram down’, ossia dalla omologazione del concordato o dall’accordo di ristrutturazione dei debiti, nonostante un creditore appartenente ad una classe dissenziente contesti la convenienza della proposta, a patto, però, che il credito possa risultare soddisfatto dal concordato in misura non inferiore rispetto alle alternative concretamente percorribili. (Sentenza del 28 giugno 2023 del Tribunale di Bologna)