Alloggio pubblico negato alla donna italiana sposata con uno straniero non munito di permesso di soggiorno di lungo periodo: Comune condannato

Riconosciuto il diritto della donna ad ottenere un adeguato ristoro economico, a fronte della discriminazione subita

Alloggio pubblico negato alla donna italiana sposata con uno straniero non munito di permesso di soggiorno di lungo periodo: Comune condannato

Comune colpevole di discriminazione e perciò condannata a risarcire una donna italiana che si è vista negare un alloggio pubblico perché sposata con un cittadino marocchino titolare di una carta di soggiorno come familiare di cittadino dell’Unione Europea ma privo del permesso di soggiorno di lungo periodo. I giudici hanno riconosciuto alla donna il diritto a vedere risarcito dal Comune il danno morale da lei subito. Chiari i dettagli della vicenda. Nel 2018 una cittadina italiana, sposata con un cittadino marocchino, presenta domanda di assegnazione di un alloggio pubblico ma si vide respingere l’istanza perché il marito è privo di permesso di soggiorno di lungo periodo, mentre il bando prevede che tutti componenti del nucleo familiare siano titolari del permesso di lungo periodo. In primo grado viene riconosciuto che nessuna norma di legge consente di limitare l’acceso agli alloggi pubblici ai soli cittadini extracomunitari con permesso di lungo periodo, men che meno se il coniuge è italiano, mentre viene escluso il danno lamentato dalla donna, dal marito e dai loro due figli. Su quest’ultimo punto, cioè sul risarcimento, i giudici di secondo grado prendono una posizione diversa e riconoscono che la donna e il marito, i quali per oltre tre anni hanno dovuto vivere in un alloggio più piccolo e più costoso di quello pubblico che avrebbero potuto ottenere, debbono essere risarciti con ben 12.000 euro. (Sentenza del 18 gennaio 2023 della Corte d’appello di L’Aquila)

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