Alloggio stabile e lavoro a tempo indeterminato: lo straniero può rimanere in Italia

Evidenti le solidi radici da lui messe sul territorio. Potenzialmente dannoso il ritorno in patria

Alloggio stabile e lavoro a tempo indeterminato: lo straniero può rimanere in Italia

Protezione per lo straniero che in Italia ha un alloggio stabile e un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Per i giudici, difatti, quei due elementi certificano l’integrazione raggiunta dal cittadino extracomunitario, e ciò significa che farlo ritornare in patria provocherebbe danni alla sua vita relazionale. Inutili le obiezioni proposte dal Ministero dell’Interno. Per i giudici va riconosciuta la protezione umanitaria al cittadino extracomunitario che dimostra di avere messo radici in Italia e mette sul tavolo un contratto di lavoro tempo indeterminato e un alloggio stabile. A fronte del radicamento raggiunto dallo straniero nel tessuto sociale italiano, rimandarlo in patria gli causerebbe una grave lesione, spiegano i giudici, ossia un danno alla sua vita di relazione, così come strutturata in Italia. Per maggiore chiarezza, poi, i giudici aggiungono che nell’ottica della protezione umanitaria occorre operare una valutazione comparativa della situazione soggettiva e oggettiva dello straniero con riferimento al Paese di origine in raffronto alla situazione d’integrazione raggiunta nel Paese di accoglienza, e tale valutazione comparativa va poi condotta attribuendo alla condizione dello straniero nel Paese di provenienza un peso tanto minore quanto maggiore risulti il grado di integrazione da lui raggiunto nel Paese di accoglienza. (Sentenza 13784 del 19 maggio 2023 della Cassazione)

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