Appartamento dato in locazione sapendo che lì si eserciterà il meretricio: in dubbio il favoreggiamento della prostituzione

Rilevante anche un dettaglio economico: se la pigione è maggiorata, allora diventa meno favorevole la locazione

Appartamento dato in locazione sapendo che lì si eserciterà il meretricio: in dubbio il favoreggiamento della prostituzione

La cessione in locazione di un appartamento, pur nella consapevolezza che lì si eserciterà il meretricio, non basta in automatico per parlare di favoreggiamento della prostituzione. A maggior ragione, poi, se la pigione è maggiorata, dettaglio, quest’ultimo, che rischia di rendere meno favorevole la locazione. Questo il punto fermo fissato dai giudici (sentenza numero 2227 del 20 gennaio 2025 della Cassazione), chiamati a prendere il caso relativo ad un uomo che, beccato a prostituirsi in casa, era solito concede in locazione l’appartamento ad altri soggetti dediti al meretricio. Per i giudici di merito il quadro probatorio è chiarissimo: così, l’uomo si ritrova condannato, sia in primo che in secondo grado, per il reato di favoreggiamento della prostituzione. In Cassazione, però, secondo il legale che lo difende, la locazione o la sublocazione dell’appartamento ad altri soggetti che si prostituiscono non integra il reato di favoreggiamento. Questa obiezione viene ritenuta plausibile dai giudici di terzo grado, i quali osservano che non integra il reato di favoreggiamento della prostituzione la cessione in locazione di un appartamento, pur nella consapevolezza che lì si eserciterà la prostituzione, a patto, però, che difettino prestazioni accessorie che concretizzino una oggettiva agevolazione del meretricio. I magistrati aggiungono poi che Io stesso fitto maggiorato potrebbe essere indicativo eventualmente di una condotta di sfruttamento ma anche non indicativo, viceversa, di una condotta di favoreggiamento, rendendo meno vantaggiosa la locazione.

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