Azienda ha chiesto accesso agli strumenti di regolazione della crisi: possibile comunque la vendita.
Fondamentale però che la cessione sia urgente e indispensabile per non compromettere i valori aziendali e l’appetibilità dell’impresa

Possibile dare il via libera alla vendita dell’azienda, nonostante essa abbia già formulato domanda di accesso agli strumenti di regolazione della crisi. Ciò, però, precisano i giudici, a patto che la cessione dell’impresa sia urgente e indispensabile. Nel caso specifico preso in esame dai giudici è stato riscontrato il presupposto dell’urgenza, posto che, come peraltro verificato dal commissario giudiziale, il decorso del tempo rischia concretamente di determinare una significativa compromissione dei valori aziendali, ove non addirittura di compromettere –per le molteplici criticità rappresentate nell’istanza di accesso agli strumenti di regolazione della crisi – la vitalità dell’azienda, che invece ha suscitato l’interesse di un operatore del settore. In sostanza, se viene accertato il presupposto dell’urgenza, è possibile procedere alla cessione dell’azienda anche quando il procedimento di accesso agli strumenti di regolazione della crisi sia ancora nella cosiddetta fase ‘con riserva’, prima, cioè, di depositare, entro il termine assegnato, la proposta, il piano oppure, in alternativa, di presentare domanda di omologa di un accordo di ristrutturazione dei debiti ovvero di un piano di ristrutturazione soggetto a omologa. I giudici precisano poi che la cessione dell’azienda dovrà avvenire con procedura competitiva, non necessariamente avanti al giudice delegato, il quale potrà valutare di intervenire qualora la gara abbia ad oggetto beni di valore particolarmente rilevante o qualora la sua presenza sia resa opportuna da specifiche circostanze del caso concreto. (Decreto del 20 marzo 2023 del Tribunale di Lagonegro)