Caduta causata da una buca: ente locale non colpevole solo se la vittima ha tenuto una condotta imprevedibile

La condotta colposa della vittima può valere a integrare il caso fortuito, utile a liberare l’ente locale da ogni addebito, soltanto se presenti caratteri di imprevedibilità ed eccezionalità tali da interrompere il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno

Caduta causata da una buca: ente locale non colpevole solo se la vittima ha tenuto una condotta imprevedibile

Se è dedotta la responsabilità del custode – una Provincia, nello specifico – per la caduta subita da un pedone in corrispondenza di una sconnessione (o buca) stradale, la condotta colposa della vittima può valere a integrare il caso fortuito, utile a liberare l’ente locale da ogni addebito, soltanto se presenti caratteri di imprevedibilità ed eccezionalità tali da interrompere il nesso causale tra la cosa in custodia e il danno, così da degradare la condizione della cosa al rango di mera occasione dell’evento di danno. Questo il paletto fissato dai giudici, chiamati a prendere in esame l’istanza risarcitoria presentata nei confronti di una Provincia dai familiari di una donna deceduta a causa di alcune complicazioni intraoperatorie verificatesi durante l’intervento di riduzione delle fratture riportate a seguito della caduta in una buca presente nella strada provinciale che attraversava un centro abitato. Messa in discussione la tesi, che nei giudizi di merito aveva liberato l’ente locale da ogni responsabilità, secondo cui la circostanza che la donna percorresse la sede bitumata rende evidente come essa fosse consapevole del dissesto in cui si trovava la banchina, le cui condizioni le erano ben note in quanto ella, che abitava a 300 metri dal luogo dell’incidente, percorreva periodicamente, cioè almeno due volte al giorno, quel tragitto rivelatosi poi fatale. (Ordinanza 36901 del 16 dicembre 2022 della Corte di Cassazione)

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