Capitombolo per la pianista: risarcimento ridotto perché conosceva il luogo dell’incidente e avrebbe potuto essere più prudente
Secondo i giudici, la pianista era tenuta, con l’ordinaria diligenza, a prevedere ed evitare la caduta sul pavimento reso scivoloso dalla presenza di acqua

Risarcimento ridotto per la pianista che in occasione di un concerto è finita a terra scivolando sul pavimento umido del bagno del locale. Per i giudici è evidente la colpa della professionista: ella ha tenuto una condotta imprudente, soprattutto tenendo presente la sua conoscenza del luogo. La pianista aveva citato in giudizio una Accademia affinché ne venisse accertata la responsabilità per le conseguenze a lei derivanti dalla caduta avvenuta nei locali dell’Accademia, e aveva raccontato che, in occasione di un concerto tenutosi presso l’Accademia, ella si era recata in bagno e, nel locale antibagno, a causa della presenza di acqua sul pavimento, presenza non segnalata, era caduta provocandosi la frattura di un polso. Accertati i fatti e l’importante ripercussione subita dalla pianista, i giudici ridimensionano il risarcimento in suo favore, sottolineandone il comportamento colposo. Secondo i giudici, difatti, la pianista era tenuta, con l’ordinaria diligenza, a prevedere ed evitare la caduta sul pavimento reso scivoloso dalla presenza di acqua, mentre, comunque, la mancanza di cartelli di avvertimento della possibilità che il pavimento fosse bagnato non ha escluso il rapporto causale tra la cosa in custodia ed il danno. (Ordinanza 154 del 4 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)