Cibo e bevande mandano in ospedale i turisti durante la vacanza: legittima la pretesa risarcitoria avanzata verso l’agenzia di viaggi e il tour operator
Agenzia di viaggi e tour operator assumono un’obbligazione di risultato, cioè garantiscono che il turista avrà esattamente quello che gli è stato promesso, come da contratto

Risarcimento per i turisti che, appena iniziata la vacanza nel villaggio di mare, sono stati messi a letto e costretti al ricovero in ospedale da una gastroenterite originata dal cibo e dalle bevande assunti all’interno della struttura. I giudici chiariscono, innanzitutto, che chiarisce che l’agenzia di viaggi e il tour operator sono entrambi responsabili per la buona riuscita della vacanza venduta in formula all inclusive. Ciò perché, quando si acquista un viaggio organizzato, il contratto che il consumatore conclude è caratterizzato dalla finalità turistica. E quindi agenzia di viaggi e tour operator assumono un’obbligazione di risultato, cioè garantiscono che il turista avrà esattamente quello che gli è stato promesso, come da contratto. Nel caso specifico, preso in esame dai giudici, si è appurato che i turisti, una volta giunti nella struttura destinata ad ospitarli – un villaggio in Calabria –, hanno cominciato a sentirsi male, al punto da essere stati costretti al ricovero in ospedale. e i malesseri da loro accusati dipendevano, si è scoperto poi, da una disfunzione nella catena alimentare del villaggio turistico che li aveva accolti. (Ordinanza 1417 del 18 gennaio 2023 della Corte di Cassazione)