Colpevole di evasione il marito che lascia i domiciliari a causa dei dissidi con la moglie

Impossibile ridimensionare l’episodio, nonostante l’uomo abbia avvisato i carabinieri della propria volontà di essere sottoposto al regime carcerario

Colpevole di evasione il marito che lascia i domiciliari a causa dei dissidi con la moglie

A causa di dissidi con la moglie, ignora gli arresti domiciliari e va dalla madre per farsi arrestare e riportare in carcere. Legittimo parlare di evasione. Possibile, però, riconoscere la non punibilità. L’avvocato ha provato a ridimensionare l’episodio oggetto del processo, sottolineando che il suo cliente aveva, come dichiarato dall’ufficiale di polizia giudiziaria, avvisato i carabinieri della propria volontà di essere sottoposto al regime carcerario, a causa di dissidi con la moglie, comunicando loro l’allontanamento dal domicilio ed il luogo dove si sarebbe recato, ovvero il domicilio dei genitori, dove fu effettivamente rintracciato. Per i giudici il comportamento tenuto dall’uomo è inequivocabile e va letto come un chiaro caso di evasione, che si concretizza anche in caso di volontario allontanamento dal luogo di restrizione domiciliare e di successiva presentazione presso carabinieri o polizia, ancorché per chiedere di essere ricondotto in carcere. Possibile, comunque, riconoscere la non punibilità, precisano i giudici. (Sentenza 20632 del 15 maggio 2023 della Cassazione)

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