Colpevole il notaio che si limita ad accertare la volontà delle parti

Non è trascurabile il dovere di consiglio, che ha ad oggetto questioni tecniche, cioè problematiche che una persona non dotata di competenza specifica non sarebbe in grado di percepire, collegate al possibile rischio che una vendita formalmente perfetta possa poi risultare inefficace

Colpevole il notaio che si limita ad accertare la volontà delle parti

Colpevole il notaio che, incaricato della redazione di un atto per la compravendita di un immobile, si limita a procedere al mero accertamento della volontà delle parti ed a sovraintendere alla compilazione dell’atto. Necessario, invece, che egli si interessi, precisano i giudici, dell’attività preparatoria e successiva necessaria ad assicurare la serietà e la certezza degli effetti tipici dell’atto medesimo e del risultato pratico perseguito ed esplicitato dalle parti stesse, rientrando tra i suoi doveri anche quello di consiglio, ovvero di dissuasione. In particolare, il dovere di consiglio ha ad oggetto questioni tecniche, cioè problematiche che una persona non dotata di competenza specifica non sarebbe in grado di percepire, collegate al possibile rischio che una vendita formalmente perfetta possa poi risultare inefficace. Per fare chiarezza, infine, i giudici sottolineano che il notaio è tenuto: ad informare le parti sulle possibili conseguenze della prestazione richiesta, in tutti gli aspetti della normale indagine giuridica demandatagli ed a consigliare professionalmente le stesse parti, anche con la proposizione di impostazioni autonome rispetto alla loro volontà ed intenzione; a proporre la scelta del tipo negoziale più adeguato alle decisioni assunte dalle parti, accertandone la legalità e la reciproca congruenza, svolgendo le richieste attività preparatorie e dirigendo quindi la formazione dell’atto nel modo tecnicamente più idoneo per la sua completa efficacia e per la stabilità del rapporto che ne deriva; a dare alle parti i chiarimenti richiesti o ritenuti utili ad integrazione della lettura dell’atto per garantire ad esse il riscontro con le decisioni assunte e la consapevolezza del valore giuridicamente rilevante dell’atto, con speciale riguardo ad obblighi e garanzie particolari ed a clausole di esonero o limitative di responsabilità, nonché agli adempimenti che possano derivare dall’atto, valendosi, per quest’ultimo aspetto, anche di separata documentazione illustrativa. (Ordinanza 23600 del 2 agosto 2023 della Cassazione)

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